L’acqua è fondamentale per l’organismo: è infatti il mezzo attraverso il quale si svolgono tutte le reazioni metaboliche, interviene nei processi digestivi, nella regolazione della pressione osmotica, nel trasporto delle sostanze nutritive e nel mantenimento della temperatura corporea. Quando l’acqua introdotta e formatasi nell’organismo equivale a quella eliminata (urine, sudore, respirazione e traspirazione) l’individuo è in equilibrio idrico.
L’acqua è il nostro costituente fondamentale: nell’organismo umano adulto è presente in una quantità pari al 60% del peso corporeo, mentre alla nascita raggiunge circa il 75%.
È possibile vivere per un tempo sufficientemente lungo senza cibo e la durata dipende in parte dalla quantità di riserve di grasso, ma solo dopo due o tre giorni in mancanza di liquidi la sopravvivenza risulta seriamente compromessa. D’altro canto è anche possibile bere quantità di acqua tali da procurare una vera e propria intossicazione, può condurre a morte dovuta non all’acqua di per se bensì alla deplezione e alla diluizione del sodio nei fluidi biologici. Si possono bere al massimo circa 9,5 litri di acqua al giorno. Superata questa soglia possono insorgere problemi seri per la salute, dovuti alla marcata alterazione nelle concentrazioni elettrolitiche dei fluidi organici (iponatremia).
L’acqua che beviamo non è solo composta da idrogeno e ossigeno, ma essa è una soluzione di minerali e di conseguenza un vero e proprio alimento che la natura ci offre. I minerali sono, infatti, nutrienti essenziali per l’organismo umano, in base al loro contenuto sono classificati in tre gruppi: macroelementi, microelementi ed elementi traccia. I macroelementi sono i minerali presenti nel corpo umano in quantità discrete, le acque che beviamo ne sono ricche ed intendiamo tutte le acque sia minerali che potabili, anche se i suddetti minerali sono presenti in quantità diverse a seconda della fonte da cui l’acqua proviene. I microelementi o oligoelementi, anch’essi fondamentali, sono invece quei minerali di cui l’organismo ha bisogno in piccole quantità (nell’ordine dei milligrammi o addirittura dei microgrammi) ed anche alcuni di questi sono presenti nelle acque: ferro, rame, zinco, fluoro, selenio, cobalto, iodio, manganese e molibdeno. Ed infine i minerali traccia il cui fabbisogno è molto basso variando dal millesimo di milligrammo al milligrammo, ma non per questo sono meno importanti.
I minerali disciolti nell’acqua, presenti in quantità diversa a seconda della provenienza dell’acqua, sono assorbiti dal nostro organismo allo stesso modo in cui vengono assimilati i minerali presenti negli alimenti. Quindi l’acqua è un alimento a tutti gli effetti, perché è fondamentale non solo per l’idratazione, ma anche perché ci permette di soddisfare quelli che sono i nostri fabbisogni per alcuni micronutrienti essenziali.
L’acqua che introduciamo può svere una diversa origine/provenienza:
- acqua di rubinetto,
- trattata ( purificata, filtrata, gasificata),
- di sorgente,
- acqua minerale naturale.
L’acqua di rubinetto è fornita solamente dalle aziende acquedottistiche attraverso la rete idrica: il suo requisito fondamentale è la potabilità. Per essere definita potabile l’acqua deve essere batteriologicamente pura, non deve contenere sostanze chimiche capaci di indurre danno, e deve contenere a sufficienza, per qualità e quantità, quei “microelementi” che sono indispensabili e che caratterizzano le qualità salienti di ciascuna acqua. Questa quota di Sali (residuo fisso a 180°C) deve rientrare per legge entro un intervallo ben definito. Infine l’acqua potabile non deve avere disciolte sostanze che la rendano sporca o colorata o che diano un odore o un sapore particolare: deve pertanto risultare incolore, insapore, inodore.
Le acque purificate, rappresentano un’ottima soluzione per affrontare i problemi di approvvigionamento idrico nelle grandi aree di siccità del pianeta e nei paesi del terzo mondo. Queste acque presentano tuttavia il vantaggio di venire imbottigliate subito dopo il processo di depurazione, offrendo così un maggior margine di sicurezza.
L’acqua di sorgente, occupa, da un punto di vista legislativo, una posizione ibrida, compresa tra le minerali e le così dette potabili. Come le minerali, l’acqua di sorgente non può essere trattata; deve tuttavia rispettare per gli aspetti qualitativi le prescrizioni della Direttiva Comunitaria relativa alle acque destinale al consumo umano. Vale a dire che i parametri chimico-fisici sono quelli delle potabili.
Le acqua minerali svolgono un ruolo salutistico che varia da acqua ad acqua, in base alla singola, specifica composizione chimico-fisica, possono essere consumate da chiunque, senza particolari prescrizioni, dosaggi o cautele. Esiste un particolare sottogruppo delle acque minerali che sono le acque medicali, fortemente mineralizzate, dove il contenuto di Sali supera sempre i limiti che la legge stabilisce per le normali potabili (1,5 g/l): il loro uso andrebbe fatto sotto controllo medico, in quanto capaci di provocare anche effetti biologici indesiderati, se impropriamente utilizzate. Le caratteristiche chimico–fisiche riflettono in gran parte il paesaggio litogeologico con cui vengono a contatto durante il loro ciclo idrogeologico. Avremo quindi acque prevalentemente ricche di un elemento minerale o di un altro a seconda della tipologia della roccia dominante nel bacino imbrifero di pertinenza.
In Italia sono attualmente commercializzate circa 260 tipi diversi di acque minerali in bottiglia, che differiscono per caratteristiche organolettiche e nutrizionali particolari. Orientarsi nella scelta delle numerose acque minerali presenti in commercio quindi non è certo una passeggiata perché il consumo di un’acqua minerale piuttosto che un’altra può contribuire a mantenere la salute nelle varie fasi del ciclo di vita e mantenere il corretto equilibrio di Sali minerali. L’etichetta identifica infatti, in modo univoco, tutti gli elementi minerali e le caratteristiche di un’acqua minerale. E’ importante considerare il “residuo fisso a 180°C” che ci dà una stima del loro contenuto in sali minerali e permette di classificare le acque minerali in quattro categorie:
- minimamente mineralizzata: è un’acqua leggera al palato, dal sapore delicato. La carenza di sali minerali e in particolar modo di sodio, stimola la diuresi ed è particolarmente indicata per chi soffre di ipertensione e nell’alimentazione dei neonati.
- Oligominerale o leggermente mineralizzata: favorisce la diuresi, contiene poco sodio e può quindi essere indicata nei casi di ipertensione.
- mediominerale : il discreto contenuto in sali minerali la rende utile nell’alimentazione degli sportivi, specie nel periodo estivo in cui occorre reintegrare i liquidi ed i minerali persi con la sudorazione
- ricca di sali minerali: è un’acqua terapeutica, molto ricca di Sali, è bene acquistarla solo sotto consiglio medio.
Gioca quindi un ruolo molto importante anche la scelta dell’acqua, non solo per il nostro equilibrio idrico, ma anche per i Sali minerali che contribuiscono a condizionare il loro contenuto nel nostro corpo e determinare il nostro stato di salute.